Un orto verticale piazzato in casa o su un balcone può avere tanti vantaggi (una volta ne abbiamo contati addirittura 13!): migliora la qualità dell’aria, può funzionare da isolante per le pareti e ha un effetto rilassante sulle persone. D’altronde, è facile prevedere come questa e altre forme di giardinaggio “domestico” siano destinate ad aumentare a dismisura: secondo alcune ricerche, infatti, l’80% della popolazione mondiale vivrà in città entro il 2050 ed è sotto gli occhi di tutti la continua riduzione dei terreni coltivabili.
Da queste considerazioni è partito Matteo Sansoni, il fondatore di Veve, una startup che produce l’omonimo elettrodomestico: si tratta di un vero e proprio strumento di aiuto a chiunque voglia realizzare un orto verticale in casa propria.
Il funzionamento è molto semplice. Si tratta di un sistema di coltivazione aeroponica, dove cioè le radici sono sospese in aria e non nel terreno: il dispositivo contribuisce a nebulizzare l’aria con le sostanze nutritive necessarie alla pianta per crescere. Con questo metodo, secondo Sansoni, “la pianta riesce ad assorbire al meglio le sostanze nutritive e si sviluppa di più e più velocemente”.
Soluzioni simili già presenti sul mercato, offrono un sistema di tipo diverso: sono infatti colture idroponiche. Anche in questo caso, non è previsto l’utilizzo di terreno, ma si fa invece un abbondante uso d’acqua. Troppo abbondante secondo i creatori di Veve, che hanno ridotto l’impatto idrico – rispetto a un orto tradizionale – di circa il 90%. Un fattore, questo, che lo rende molto utile in zone del pianeta caratterizzate da siccità o scarsità idrica.
L’impianto permette la coltivazione di diversi tipi di piante e ortaggi, a patto che non siano particolarmente ingombranti (come le melanzane): insalata, bietole, zucchine, pomodori e anche piccole piante da frutto come fragole e ciliegie. Un vero e proprio sistema di coltivazione “a cm zero”, che permette di avere il controllo completo di quello che mangiamo, riducendo i rischi di contaminazione presenti nel terreno.
Secondo i creatori, poi, il costo di un orto verticale sviluppato in questo modo, sarebbe ridotto addirittura a un decimo delle colture tradizionali: “Abbiamo sperimentato che sono sufficienti 3 euro al mese di spesa – spiega Sansoni – e presto verrà integrato un pannello solare che renderà Veve completamente autonomo”. Per ridurre ulteriormente la spesa, infatti, gli sviluppatori stanno progettando l’integrazione dell’elettrodomestico con un pannello fotovoltaico.
“Credo che gli orti verticali svolgano una triplice funzione”, conclude Sansoni. “La prima è quella di garantire la sicurezza alimentare, dato che ognuno da Milano a Shanghai con un semplice balcone, una terrazza inutilizzata o anche un angolo di una stanza può avere frutta e verdure fresche e controllate direttamente. La seconda è quella nutrizionale: l’orto Veve può fornire a una famiglia di quattro persone il fabbisogno giornaliero di vitamine e nutrienti per una dieta sana. Infine riattiva il processo di restituzione del valore al cibo: stando a contatto ogni giorno con ciò che consumiamo impariamo il valore del cibo e impariamo a non sprecare“.
(Foto: http://veve.bio/galleria.html)