Ecco come fare il detergente intimo in autoproduzione e al 100% naturale, nel rispetto dell’ambiente e delle proprie parti intime.
La pulizia personale risale fin dai tempi dell’uomo primitivo. All’epoca si utilizzava semplicemente l’acqua. Le prime testimonianze dell’utilizzo del sapone risale al periodo babilonese nel 2800 a. C.
Il sapone sintetico è comparso sul mercato a seguito delle due Guerre Mondiali, quando scarseggiavano i materiali per la produzione del sapone in casa. Molti saponi artificiali contengono sostanze che il corpo mal tollera, e che a lungo andare possono provocare allergie, eritemi, intolleranze.
L’importanza del detergente intimo biologico
La scelta del detergente intimo richiede un’attenzione anche maggiore rispetto alle altre tipologie di sapone, viso l’uso a cui è destinato.
La tendenza attuale delle aziende è rivolta verso la produzione di detergenti sempre più potenti, che lavano con minore fatica e in tempi più rapidi. Questo però impoverisce le nostre difese immunitarie, eliminando batteri cattivi e buoni allo stesso tempo, e rischia di alterare il delicato equilibrio della flora microbica dei genitali, barriera di protezione naturale contro le infezioni.
Senza considerare il danno che si arreca all’ambiente, in quanto questi prodotti sono anche molto inquinanti. Da qui nasce la necessità di prodotti che rispettino il nostro ecosistema e, allo stesso tempo, anche la nostra pelle.
La presenza di Triclosan nei saponi
I prodotti presenti nel mercato spesso non rispondono a tutte le nostre esigenze e spesso possono non essere sicuri.
Vi ricordiamo che sono da evitare tutti i prodotti che contengono Triclosan, che è contenuto non solo dal detergente intimo ma anche in altri saponi e nel dentrificio. Il Triclosan è un derivato triclorurato del fenolo con una struttura molecolare molto simile a quella della diossina, utilizzato come antibatterico.
Il punto è che questa sostanza non fa distinzione tra germi buoni e germi patogeni, profumi sintetici, tensioattivi di origine petrolifera, coloranti, sequestranti e altre sostanze potenzialmente tossiche o irritanti. Per tanto, la flora batterica potrebbe esserne compromessa.
Come fare il detergente intimo in casa
Se tra gli scaffali non riuscite a trovare nessun prodotto che vi convince leggendo l’INCI, è possibile fare il detergente intimo in autoproduzione. Vi occorrono:
- 2 cucchiai di fiori e foglie di malva
- 2 cucchiai di camomilla
- 1 cucchiaio di amido di riso
Sminuzzate finemente la malva e lasciatela reidratare in 100 ml di acqua fredda per 10 minuti. Scaldatela a bagnomaria per 10 minuti, lasciate raffreddare e filtrate.
Fate bollire poi 100 ml d’acqua distillata e lasciate in infusione i due cucchiai di fiori di camomilla. Filtrate dai fiori e poi unite l’infuso alla malva e l’amido di riso. La soluzione deve risultare liquida e non schiumosa. Risulta efficace e al 100% naturale.
Alcuni hanno l’abitudine di usare semplicemente acqua e amido, qualcun altro acqua e bicarbonato. L’importante è risciacquare bene dopo l’uso.
Quanti giorni dura questo detergente e come è preferibile conservarlo? Grazie 🙂