Ricordate l’allerta dello scorso anno, su cibi per cani provenienti dalla Cina che avevano causato la morte di centinaia di animali negli Stati Uniti?
Bene, sembra che adesso Nestlè Purina PetCare e Waggin’ Train abbiano patteggiato in America il pagamento di 6,5 milioni di dollari, per chiudere una class action intentata dai proprietari di cani e gatti vittime del cibo tossico.
Le aziende non hanno ammesso alcuna responsabilità in merito, pur creando un fondo di 6,5 milioni di dollari che dovrebbero andare a quanti sono stati danneggiati, perché i loro animali si sono ammalati o addirittura sono morti, a causa dei prodotti importati dalla Cina. Il fondo dovrà coprire non solo il costo del cibo acquistato, ma anche tutte le spese veterinarie e post-morte sostenute.
Secondo la Food and Drug Administration (FDA), dal 2007, sono state oltre 5.600 le segnalazioni dei proprietari che hanno riscontrato problemi con i loro animali dopo che questi avevano mangiato cibi infetti. Mille almeno i decessi. Circa il 60% delle segnalazioni pervenute riguarda malattie gastrointestinali (con o senza aumento degli enzimi epatici) e circa il 30% si riferisce invece a problemi ai reni o alle vie urinarie. Il restante 10% dei casi è rapportabile a una varietà di altri segni, inclusi convulsioni, tremori, orticaria e irritazione cutanea.
Certo, non è detto che i problemi siano rapportabili esclusivamente alle marche sopracitate, in quanto la FDA non ha mai reso noti i nomi dei prodotti tossici. Ad oggi, quindi, ci è dato sapere solo che due dei più grandi produttori di alimenti per animali hanno deciso di rispondere alla class action preferendo patteggiare con i proprietari degli animali domestici ammalatisi o deceduti.
Nestlè Purina PetCare Co. e Waggin ‘Train hanno inoltre espresso l’intenzione di modificare la leggibilità delle etichette e di intraprendere “avanzate misure di garanzia e qualità” in materia di alimenti per animali.
Entrambe le parti hanno dichiarato in un comunicato che “Né Waggin ‘Train, Nestle Purina né alcuno dei consumatori ammettono che le loro richieste e le loro difese fossero valide. Tutte le parti hanno concluso l’accordo solo per portare il contenzioso a una soluzione rapida e certa”.
Sembra inoltre che già nel gennaio 2013, una delle aziende abbia ritirato volontariamente dal mercato i croccantini per cani, dopo il ritrovamento in alcuni campioni di tracce di antibiotico.
Le malattie riscontrate sono state collegate a molte marche di alimenti per animali. I fattori comuni che collegano i casi sono quelli che riguardano prevalentemente il pollo in scatola o prodotti essiccati e che in gran parte sono importati dalla Cina.
È importante che i produttori elenchino non solo gli ingredienti presenti all’interno del prodotto, ma anche il Paese d’origine, in modo che i consumatori possano scegliere in maniera consapevole e accurata, cosa dare da mangiare ai propri animali, evitando rischi e malattie.
(Foto: Jordan Batch)